In un settore dove il sommerso la fa da padrone,
sarebbe utile che l’IVA sulle fatture per gli spettacoli dal vivo
fosse sempre al 10%
L’attuale normativa vuole che, in presenza di “concerti vocali o strumentali dal vivo”, l’Iva sui contratti sia quella agevolata (al 10%), ma essendo il settore della musica l’unico in cui i lavoratori (ancorché subordinati) usano attrezzature proprie, se in fase contrattuale le attrezzature vengono menzionate come parte integrante del costo, l’Iva totale sale al 22%. In sostanza: si paga il 22 anche sulla parte artistica, il concerto.
In verità, è raro che lo strumento musicale proprio (violino, chitarra, sax, ecc.) venga menzionato nel contratto, ma è frequente che ciò accada per l’impianto audio o luci. Cosa accade in genere? In “fattura” l’attrezzatura non viene menzionata; altre volte per l’attrezzatura viene fatta una fattura separata: con buona pace per il fisco.
Perché si deve ricorrere a trucchi e trucchetti?
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