29.02.20 – CORONA VIRUS e i musicisti degli intrattenimenti privati (banchetti)
Denuncia/Appello per una categoria di lavoratori invisibili
(a cura di Victor Solaris)
Corona Virus!
Per i lavoratori dello Spettacolo sta accadendo il peggio che si poteva immaginare.
Il mercato dello spettacolo è fermo a tempo indeterminato e si moltiplicano gli appelli di sindacati e associazioni di categoria affinché venga decretato lo Stato di Emergenza.
Quale Segretario Nazionale di Sos Musicisti, In questo momento il mio pensiero va agli ultimi della categoria.
A quelli che le tutele non le avevano, e non le avranno forse mai.
A quei lavoratori dello spettacolo che, quand’anche fosse dichiarato lo Stato di Emergenza, … degli eventuali provvedimenti economici non vedranno neanche le briciole.
Perché?
Perché la stragrande maggioranza dei lavoratori dello Spettacolo è formata da lavoratori invisibili, gente che vorrebbe lavorare “in regola”, avere la dignità di poter pagare tasse e contributi, ma non ci riesce perché … è il sistema che non lo consente!
Mi riferisco al sistema previdenziale degli artisti, l’Enpals, il quale, anche se dal 2012 è confluito nell’INPS, prevede ancora le regole farraginose pensate nel ’47, quando tante realtà di spettacolo non esistevano.
Faccio solo un esempio tra i tanti: l’intrattenimento musicale nei banchetti, ma potrei parlare anche di altri settori, solo apparentemente marginali, dove si suona abitualmente “a nero” o border line. O persino di piccoli eventi di musica classica, dove i compensi sono così esigui che bisogna spacciarli per rimborsi spese per far sì che ai musicisti resti qualcosa in tasca.
SUONARE AI MATRIMONI
Nell’immaginario comune sembra che questo non sia un lavoro, ma una sorta di palestra per musicisti principianti, un hobby.
In effetti, una volta era così. … Sul finire del pranzo spuntavano da qualche parte una fisarmonica e una chitarra, un po’ di “caciara” e tutti a casa.
Ma da almeno una trentina d’anni, man mano che dancing e night club hanno smesso di dare lavoro ai musicisti e sono subentrati pub, pizzerie del sabato sera, karaoke ecc., dove i budget sono bassissimi e, diciamolo francamente, “non ci si campa”, una larga fetta di musicisti si è riciclata nei “matrimoni”, l’unico settore che non conosce crisi, giacché il pubblico è costituito da parenti e amici, che con somme cospicue nella classica “busta”, fanno sì che quel mercato resti florido.
Insomma, “suonare ai matrimoni” è diventato forse il principale lavoro per moltissimi musicisti, spesso con tanto di diploma di conservatorio in tasca.
Pur tuttavia il settore dell’intrattenimento privato, “matrimoni in testa” (appunto), resta ancora nel più profondo sommerso.
E sempre per mancanza di regole attuabili.
COSA ACCADE SOTTO L’ASPETTO CONTRIBUTIVO (in breve)
Gli sposi, cioè i veri datori di lavoro, non possono versare i contributi perché sono dei privati cittadini … e i contributi li versano solo le imprese di spettacolo.
I gestori dei ristoranti si guardano bene dall’accollarsi le farraginose regole facendo leva sul fatto che gli artisti non sono loro dipendenti.
Qualcuno dirà: “ma allora almeno gli artisti professionisti si mettano in regola autonomamente, non è impossibile”.
In effetti, dal punto di vista tecnico, potrebbe non essere impossibile, ma vorrei proprio vedere come si fa a restare sul mercato sobbarcandosi Iva, Enpals, contributi minori e Inail, in un comparto che consente a chiunque di lavorare impunemente “a nero”?
Gli artisti professionisti, infatti, in mancanza di un “registro di professionalità” (o albo), se la debbono vedere con una miriade di gente che quel lavoro continua a farlo per hobby e che, di conseguenza, ha tutto l’interesse che lo Stato non risolva la questione e si limiti a tollerare il nero.
Insomma … il settore è in una sorta di “Limbo fiscale” e i pochissimi che suonano “in regola” … sono degli eroi!
UNA INIZIATIVA PARLAMENTARE
Come Sos Musicisti abbiamo predisposto un dettagliato documento per le Commissioni Riunite di Lavoro e Spettacolo dove è in itinere proprio una Indagine Conoscitiva su Lavoro e Previdenza nello Spettacolo. Iniziativa avviata già nella scorsa primavera, ma che sembra essersi fermata un paio di mesi fa, al di là di quello che sta accadendo ora per il Corona Virus.
CONCLUSIONE
Intanto la stagione dei trattenimenti privati è alle porte. Infatti, in gran parte è concentrata tra aprile a ottobre.
Cosa accadrà se i banchetti saranno rinviati?
Questo non è solo uno sfogo, ma una denuncia/appello, al Ministro Dario Franceschini, al sottosegretario On. Anna Laura Orrico (che da calabrese sicuramente meglio di altri conosce le tradizioni dei banchetti), ai dirigenti dell’INPS e ai parlamentari tutti delle succitate commissioni.
Non è possibile continuare a pensare che il precariato alberghi solo negli enti lirici e nei circuiti di spettacolo sostenuti dallo Stato!
Non è possibile che, a distanza d oltre settanta anni dalla istituzione dell’Enpals, i musicisti dell’intrattenimento siano ancora a “campa cavallo che l’erba cresce”!
Non è possibile che i soldi (quando ci sono) debbano essere presi in nero come se si trattasse di attività delinquenziali!
Non è possibile che i musicisti stessi, ormai delusi e rassegnati, mutuando un termine da ben altri settori, si autodefiniscano “marchettari”!
Vittorio Di Menno Di Bucchianico (detto Victor Solaris)