20.04.20 – Mercoledì 15 aprile, a mezzo video conferenza, si sono riunite una dozzina di associazioni nazionali afferenti il mondo dello spettacolo e della musica in particolare (*) con lo scopo di accordarsi nell’immediato per la situazione emergenziali e anche (e soprattutto) per intraprendere azioni condivise in merito alle riforme strutturali attese da decenni (ex Enpals, Fisco, ecc).

L’iniziativa è stata presa perché appare evidente che la principale causa della disattenzione da parte delle istituzioni risieda proprio nell’enorme ventaglio di figure artistiche e dell’eccessivo numero di associazioni che a fatica tentano di rappresentarle.

In verità a questa frammentazione, come Sos Musicisti abbiamo da tempo dedicato una specifica pagina del Manifesto dei Musicisti … http://www.sosmusicisti.org/premessa

Paradossalmente, è proprio la drammatica situazione emergenziale in cui è precipitato il comparto dello Spettacolo che ha fatto suonare il campanello d’allarme portando le principali associazioni di categoria, sindacati o para sindacati a unirsi finalmente in un coordinamento.

Vale la pena di riflettere sulla sagace vignetta di Roberto Salvetti, fedele sostenitore di Sos musicisti.

Ebbene il CAM (acronimo provvisorio di Coordinamento Associazioni Musicali) finalmente c’è, e come Sos Musicisti, associazione para sindacale la cui principale mission è proprio la ricerca di soluzioni al caos legislativo al fine di proporre riforme alle istituzioni, abbiamo ovviamente ritenuto di aderire.

In favore del coordinamento si sono già espresse anche figure di rilievo del mondo dello spettacolo tra cui e per primo Dodi Battaglia.
https://www.facebook.com/dodibattagliaofficial/videos/220477942722055/

Ma non basta, è necessaria una presa di coscienza da parte di chiunque a qualsiasi titolo ritenga di essere musicista vada oltre i post su Facebook, che vanno via come meteore, e aderisca “concretamente” alla associazione di categoria nella quale meglio si pensa di essere rappresentato.

Di seguito l’appello di Andrea Marco Ricci – presidente di Note Legali – promotore di questa storica iniziativa.

PERCHE’ SERVONO MA NON BASTANO LE INIZIATIVE DI RICHIAMO DEI GRANDI ARTISTI

Io credo che tutto oggi serva: servono le raccolte firme (per quanto spesso strampalate nei contenuti), servono i video, servono i gruppi Facebook, servono le dichiarazioni di artisti famosi che ci mettono la faccia, servono le campagne e gli hashtag.

Servono perché sono il centravanti di sfondamento, che porta all’attenzione dell’opinione pubblica il problema, almeno per qualche ora.

Servono perché rappresentano che c’è tutto un mondo dietro a un artista fatto da un comparto di professionalità che vive di questo e produce bellezza, socialità, cultura, benessere.

Serve (e anzi grazie e finalmente, aggiungerei!) se qualche artista trova il coraggio di metterci la faccia e di prendersi gli haters che pensano che sia tutto un mondo d’oro o lui un privilegiato e dovrebbe stare zitto o mettere le mani nelle sue tasche. Serve eccome!

Ma non basta! Non dobbiamo pensare che basti questo.
Che basti la raccolta firme, il gruppo, la campagna, il video, il “campione della categoria” per risolvere il problema.

Perché il primo vero problema nel settore musicale siamo noi, diciamolo.

Siamo noi che non ci siamo iscritti ai sindacati e oggi chiediamo “dove sono?”.
Che se ce l’abbiamo fatta li molliamo, perché oramai abbiamo il manager che ci tutela.
Siamo noi che ci chiediamo “ci vorrebbe un albo”, ma non abbiamo mai trovato il tempo di venire a una riunione (nella quale scoprire che si può fare, ma richiede anche doveri).
Siamo noi che non sappiamo fare gruppo, perché è “mors tua vita mea”, pur di emergere.
Siamo noi che non abbiamo neanche 3€ al mese da mettere in questa rappresentanza, perché “quest’anno non abbiamo mai avuto bisogno”.
Siamo noi che abbiamo spaccato i tavoli, spaccato la categoria, e creato le polemiche ad arte pur di portare avanti il nostro orticello o perché ci stava antipatico qualcuno, che teniamo alla nostra sigla, magari dietro alla quale ci siamo solo noi.
Diciamocelo.

E poi…
Il disagio, la necessità, la richiesta di rappresentanza, tutela, diritti… tutte queste cose vanno tradotte in proposte concrete e ci vogliono le competenze per trasformarle in un modo giuridicamente ed economicamente sostenibile per le istituzioni. E queste capacità non si improvvisano, come non si improvvisa il “sapere improvvisare” a un concerto.

La rappresentanza richiede una professionalità specifica: competenze politiche, relazionali, comunicative, tecnico legali, esperienza.
Richiede economie e ha costi: sedi, collaboratori, spese, promozione.

E quindi se non usiamo questo tempo per costruire il tessuto della rappresentanza, se le associazioni non si uniscono anziché crearne di sempre nuove, se i musicisti non aderiscono pagando una misera quota sociale, se non ci aggreghiamo e costruiamo servizi, convenzioni, rappresentanza, aiuto, consapevolezza, senso di appartenenza, se non lo facciamo, perché deleghiamo tutto ai social, alle raccolte firme, ai video, alle campagne, ai nostri “campioni”, allora QUANDO TUTTO RIPARTIRA’ SARA’ TUTTO COME PRIMA.

TUTTO COME PRIMA. Disgregati, isole, senza cultura della professione, senza difese, senza tutele a chiederci “ci vorrebbe un albo, ci vorrebbe un sindacato, è 20 anni che se ne parla…ma poi”…

Questo lo capite, vero? Lo avete capito ora? Tutti, davvero tutti oggi dovrebbero trovare 5 minuti per scegliere una qualunque associazione di categoria e iscriversi, concretamente e abbassarsi alla dura legge del confronto costruttivo, che ti inchioda a trovare compromessi pur di portare a casa il risultato.

E allora poi si possono fare le campagne, le raccolte firme, i video…allora sì che sarebbero efficaci, coordinate e con supporto.
Abbiamo bisogno di chi usa la propria fama per richiamare l’attenzione su un tema, che fa da testimonial non per la beneficenza o il sociale ma per noi, per una volta.
Ma non basta: sotto, ci vuole tutto il resto.

(*) ACEP, AIA, ANPAD, ASAE, Assoartisti, Assolirica, FNAS, Italshow, MIDJ, Note Legali, SOS Musicisti, UNCLA.
a cui vanno ad aggiungersi Franco Pagnoni in Rappresentanza di Confcooperative/Spettacolo e Demetrio Chiappa in rappresentanza di Fondazione Centro Studi Doc.