01.06.2024 – BANDE MUSICALI DA GIRO
Una palese svista del legislatore impedisce a molti bandisti professionisti avanti in età di andare in pensione.
Nello specifico, si tratta di bandisti con cod. Enpals 084
Nota: Con la definizione “Bande da Giro” s’intendono le bande musicali residenti nel sud (in particolare in Abruzzo, Puglia e Campania) che, a differenza della bande amatoriali, sono formate da musicisti che esercitano questa attività come lavoro prioritario e suonano in occasione delle Feste Patronali (grandi festeggiamenti in onore del Santo Patrono), tradizione secolare diffusissima dal centro Italia (Lazio/Abruzzo) a tutte le regioni del sud e delle Isole.

PREMESSA
Per quanto concerne la “pensione di vecchiaia”, i lavoratori dello Spettacolo appartenenti alle seguenti categorie INPS/exEnpals del raggruppamento A:
081 concertisti solisti
082 professori d’orchestra
083 orchestrali e cantanti anche di musica leggera
084 bandisti (purtroppo, con gli inghippi di cui in appresso)
hanno il diritto di andare in pensione a 62 anni in luogo che a 67.
Beninteso, qualora i lavoratori appartengano al “sistema retributivo” e abbiano l’altro requisito e cioè 20 annualità di contribuzione, o giù di lì. https://www.sosmusicisti.org/15-e-vero-che-i-musicisti-possono-andare-in-pensione-con-cinque-anni-di-anticipo-rispetto-alle-altre-categorie/

Infatti, fin dalla istituzione dell’Enpals (1947), i bandisti (cod. 84) ai fini pensionistici erano parificati agli orchestrali (cod. 83). D’altra parte, non ci vuole molto a capire che il bandista altri non è che un “orchestrale che suona anche camminando”, o anche, “suonatore di strumento a fiato o a percussione che suona anche marciando”, come si evince dalla Enciclopedia Treccani. https://www.treccani.it/enciclopedia/banda-musicale/

Per inciso. Ai fini della pensione, i musicisti (compreso i bandisti) acquisiscono un anno contributivo con 60 giornate fino al 1992, 120 dal 1995 in poi e ultimamente (2022) con 90 giornate.
Salvo un periodo buio dal 1997 al 2005, di cui si vedrà nel paragrafo successivo.

LA GRAVE SVISTA LEGISLATIVA DEL ‘97
Ebbene, è accaduto che, con D.lgs. 188 del 1997 (decreto che recepì la riforma delle pensioni – cd. legge Dini del ‘95), i bandisti furono improvvidamente inseriti nel raggruppamento B, al pari delle Maestranze dello Spettacolo (sic!), per i quali, per maturare una annualità contributiva, occorrono, però, 260 giornate.
Per le maestranze (in genere operai del teatro: falegnami, elettricisti, sarte, ecc.) non è un problema, ma per i bandisti delle bande musicali da giro è letteralmente impossibile: suonano quasi esclusivamente nel periodo estivo in occasione delle innumerevoli feste patronali tipiche del sud del nostro paese! Per l’esattezza, da metà aprile ai primi di ottobre.

IL TENTATIVO DI RIMEDIARE NEL 2005
Dopo evidenti reclami, finalmente, con D.M. 15/03/2005 (con efficacia dal 24/04/2005),  i bandisti (cod. 84) sono stati riportati nel raggruppamento A.
Si veda l’allegato 1 della circolare 83 del 2016, c’è l’elenco di tutte le figure iscritte all’INPS/exEnpals, e si faccia attenzione al cod. 084.
Fonte: https://servizi2.inps.it/CircolariZIP/Circolare%20numero%2083%20del%2020-05-2016_Allegato%20n%201.pdf

Problema risolto? Assolutamente no.
Il provvedimento non prevedeva la retroattività e per i bandisti in questione si è venuto a creare un buco previdenziale di circa sette anni. Un buco che per tanti si traduce tutt’ora in mancato pensionamento.
L’ingiustizia è palese!

SULLA RETROATTIVITA’ DELLE LEGGI.
In verità, è il Codice Civile che all’art. 11 delle disposizioni preliminari recita: “la legge non dispone che per l’avvenire: essa non ha effetto retroattivo”, … dispositivo che, però, non esclude le eccezioni, infatti, il nostro Codice Civile altro non è che un insieme di disposizioni di diritto civile e di norme giuridiche di rilievo generale, come dire: un codice a cui devono attenersi le leggi ordinarie e soprattutto i decreti attuativi. Un po’ come la Costituzione.
Un codice, in sostanza, che (repetita iuvant) non esclude le eccezioni, soprattutto quando ciò risponda a criteri di ragionevolezza e di maggiore giustizia.
Fonte: https://online.scuola.zanichelli.it/forumdiritto/quando-la-norma-puo-essere-retroattiva/#:~:text=Le%20norme%20di%20diritto%20penale,ragionevolezza%20e%20di%20maggiore%20giustizia

Ed è proprio il caso della evidente ingiustizia che incombe sui bandisti professionisti delle cd. bande musicali da giro, cioè quelle che suonano dalla primavera ai primi di ottobre in occasione delle “feste di piazza” in onore del Santo Patrono delle grandi e medie città del sud del nostro paese e persino nei piccoli paesi di provincia.

Come Sos Musicisti ci proponiamo di portare all’attenzione dei ministeri di competenza (Cultura e Lavoro) affinché intervengano su questo problema con un decreto correttivo!
Anzi, sarebbe appena il caso che l’anticipo della pensione fosse esteso anche ai bandisti appartenenti al sistema contributivo dal momento che stiamo parlando di una attività decisamente usurante.
Si tenga anche in conto che la maggior parte degli studenti di conservatorio di strumenti a fiato, salvo dover cambiare mestiere, non hanno altra aspettativa che suonare nelle bande da giro.

 A sinistra una tradizionale Cassa Armonica, dove la banda musicale “da giro”, a prescindere dalle marce e dalle processioni, si esibisce nei concerti mattutini e/o serali.
La particolare struttura in legno è illuminata a festa da centinaia di lampadine colorate (oggi: a led) ed è composta nella parte inferiore da una sorta di tamburo vuoto che esalta le frequenze molto basse e una cupola superiore in lamiera che riflette le frequenze alte in direzione del pubblico, che può posizionarsi anche tutt’intorno. In sostanza: una struttura per amplificare al massimo il suono degli strumenti, ideata in tempi passati, quando gli impianti di amplificazione non esistevano. Struttura che, unitamente alle tradizionali “arcate illuminate” rappresentano tutt’ora il simbolo della festività. 

POCHI SANNO QUANTO SIA FATICOSO IL MESTIERE DEL BANDISTA DA GIRO
Spostamento notturno in pullman da un paese all’altro (si dorme sui sedili), per iniziare a suonare in prima mattinata le caratteristiche marce sinfoniche nelle principali strade del paese marciando a tempo di musica, ovviamente sotto il sole e con un occhio allo spartito e l’altro alle buche della strada. Poi verso le 11, è la volta del cd. “matinée sulla cassa armonica”. Si eseguono poemi sinfonici o brani strumentali del repertorio lirico (in genere, le ouverture).
Ore 13 circa: è ora di pranzo. Al ristorante?  Macché! I compensi sono modesti e i bandisti si arrangiano con attrezzature da cucina che la gente normale usa nei campeggi. Dopo il frugale pranzo, un breve riposo nel pomeriggio su brandine pieghevoli che vengono trasportate da un camioncino che viaggia al seguito del pullman. In genere le brandine vengono sistemate in alloggi di fortuna ad. esempio: aule scolastiche che nel periodo estivo sono chiuse.
Verso il tardo pomeriggio: la solenne processione! … Ma non finisce qui!
Alla sera (ore 21) gran concerto in piazza fino alle 23, quando va bene.
I bandisti si trasformano in un’autentica “orchestra di fiati”, di nuovo sulla “cassa armonica”.
Vengono eseguite celebri romanze dal repertorio lirico dove le parti dei cantanti vengono affidate ai “solisti” (bandisti particolarmente virtuosi). In genere la voce del soprano viene affidata al flicorno sopranino (in Mib), quella del contralto e del mezzo soprano al flicorno soprano in Sib, quella del tenore al trombone a pistoni o a cilindri rotanti e quella del baritono o del basso al flicorno baritono o al flicorno basso.
Per concludere.
Solo lo sviscerato amore per la musica consente ai bandisti delle “bande da giro” di sopportare un mestiere faticoso come pochi altri.