20.11.2024. SONDAGGIO
Prefazione e note a cura di Victor Solaris.

Il sondaggio è stato effettuato esclusivamente tramite il Gruppo Facebook di Sos Musicisti (8.560 membri).
Hanno compilato il modulo 560 musicisti, per lo più professionisti o semiprofessionisti.
C’è da presumere che la scarsa partecipazione degli amatoriali sia da ricondurre alla convinzione di non essere musicisti di mestiere o a indifferenza rispetto alle problematiche esposte, soprattutto a quelle principali riguardanti l’Enpals.

Il sondaggio abbraccia quattro argomenti.
Domande generiche (da 1 a 8)
Domande sull’Enpals (da 9 a 15)
Insegnamento nelle scuole di musica (da 16 a 19)
Altre domande generiche (da 20 a 23)

ELENCO DELLE DOMANDE

Domanda n. 1
ETA’ ANAGRAFICA

NOTE
1. Netta prevalenza dei compilatori tra i 40 e i 60 anni.
Modesta tra 30 e 40.
2. Decisamente irrilevante i giovani fino a 30 anni. Evidentemente non si pongono il problema del caotico funzionamento dell’Enpals, come dire, non pensano ai problemi che avranno i tarda età.
3. Notevole il numero dell risposte tra i 60 e i 70 anni (25,3 %).
Considerato che quotidianamente ci giungono richieste di aiuto per difficoltà di pensionamento, questo dato conferma che andare in pensione con l’Enpals è veramente difficile, soprattutto per carenza di contributi sufficienti.

Domanda n. 2
GENERE MASCHILE O FEMMINILE

NOTA
Prevedibile prevalenza di compilazione da parte di musicisti maschi (80,1 %).

Domanda n. 3
AREA GEOGRAFICA

NOTA
La decisa prevalenza di compilazioni di musicisti del centro Italia (42,5), piuttosto che del Nord o del Sud, è probabilmente dovuta al fatto che il maggior numero di iscritti (o follower) di Sos Musicisti è concentrato a Roma e circondario.

DOMANDA n. 4
Musicista o cantante?

NOTA
Come era prevedibile, la prevalenza di compilazione è da parte di musicisti maschi (80,1 %).
Non abbiamo previsto i musicisti/cantanti.

Domanda n. 5
STUDENTE PRESSO SCUOLE DI MUSICA?

NOTA
La notevole assenza di compilazioni da parte di studenti di musica è probabilmente da ricondurre all’età anagrafica.

Domanda n. 6 
ATTIVITA’ PRINCIPALE, SECONDARIA O SOLO HOBBY?

NOTA
Come già anticipato nella prefazione, i musicisti amatoriali rappresentano la stragrande maggioranza di coloro che praticano attività musicali, però si presume che solo in pochissimi musicisti per hobby (o come secondo lavoro) abbiano compilato il questionario. Ne consegue che nel grafico figurano principalmente i followers di SOS MUSICISTI che in effetti sono per lo più professionisti (68,2%).

Domanda n. 7
GENERE MUSICALE

NOTA
Il dato appare decisamente attendibile.
I followers di SOS MUSICISTI suonano
principalmente musica pop e/o jazz (72,3 % e 42,9 %).
A seguire la musica classica con il 23,9 % e infine i bandisti con 4, 9 %.

Domanda n. 8
IN QUALI EVENTI TI ESIBISCI PREVALENTEMENTE?

NOTA
Stranamente le sale da ballo contano solo il 13,4%. Con ogni probabilità il motivo è da ricondurre al trend fortemente negativo e al fatto che nel sud di sale da ballo ce ne sono pochissime. Per ti più, tante orchestre si sono sciolte e moltissimi musicisti e cantanti da dancing si sono riciclati nel nel piccolo intrattenimento: pianobar, matrimoni, ecc., o nel settore dell’insegnamento.

Domanda n. 9
SULLA CONOSCENZA DELL’ENPALS (oggi INPS/FPLS)

NOTA
Hanno risposto positivamente il 93,5 %. i pochissimi “no” sono da ricondurre alla notevole mancanza di compilazione da parte degli amatoriali … che, evidentemente, neanche si pongono il problema.

DOMANDA n. 10
Sulla esenzione contributiva ai sensi del cd. comma 188 (L. n. 296/2006)

Quasi la metà dei compilatori (45,1 %) ha dichiarato “non so cosa sia il comma 188”.
Che dopo ben 17 anni dovrebbe essere arcinoto!
Segno evidente che il sommerso è così diffuso che neanche si pongono il problema.

DOMANDA n. 11
CONOSCI LA TUA POSIZIONE ENPALS (futura pensione come musicista) ?

NOTA
Il dato è attendibile.

DOMANDA n. 12
Quanti contributi ENPALS presumi di avere?

NOTA
Il dato è attendibile.

DOMANDA n. 13
Sull’importo dei contributi Enpals.

NOTA
Il dato è attendibile, ma considerato che i contributi vengono spesso versati sul minimale, il fatto che il 28,1% dichiari “oltre i cento euro” forse è da ricondurre al gran numero di compilatori iscitti al a Sos Musicisti sono di Roma e circondario, e hanno la fortuna di essere scritturati per produzioni di spessore dove i contributi vengono versati sul compenso reale.

DOMANDA n. 14
Chi versa i tuoi contributi Enpals? 

NOTA
Altro test che conferma la compilazione da parte di un notevole numero di professionisti scritturati da importanti produzioni.
E’ difficile infatti che nei piccoli eventi vengano versati i contributi (sommerso totale), e quando accade ciò accade è solo perché ai musicisti (28,7 + 19,8 %) è stato richiesto il Certificato di Agibilità da parte dei committenti, e i musicisti, a loro volta, ricorrono alle cooperative o al cod. 500 per risparmiare (sommerso parziale).

DOMANDA n. 15
Se versi autonomamente i contributi Enpals, qual è la modalità?

NOTA
La prevalenza dei musicisti che versano i contributi autonomamente con il cod. 500 (54%) rispetto a quelli che ricorrono alle cooperative è da ricondurre al fatto che la maggior parte dei musicisti follower di Sos Musicisti sono di Roma e circondario, mentre le cooperative tra artisti sono quasi tutte del Nord.
Il dato, pur significativo, non è molto attendibile. 

DOMANDA n. 16
Oltre all’attività di musicista (sul palco) eserciti anche l’attività di insegnante di musica? 

NOTA
Il dato è molto attendibile.

DOMANDA n. 17 
L’insegnamento è prevalente o no sull’attività di spettacolo?

NOTA
La risposta affermativa al 53,7 % è molto significativo e denota la notevole difficoltà di lavorare nello spettacolo rispetto al Con ogni probabilità, l’offerta è superiore alla domanda.
Si pensi che solo dai conservatori e istituti parificati vengono laureati annualmente quasi 6.000 musicisti. 

Domanda n. 18
DOVE INSEGNI MUSICA?

NOTA
Il dato è molto attendibile e sottolinea che il sogno di molti musicisti e quello di insegnare nella scuola pubblica per avere un reddito sicuro.
Nella attesa e non avendo altre possibilità di altro lavoro) gran parte dei musicisti insegna nelle scuole private, dove, loro malgrado, a causa della “lezione individuale” (rapporto 1 a 1 tra insegnante e allievo) il reddito è purtroppo molto scarso.

Domanda n. 19
SE INSEGNI NELLA SCUOLA PUBBLICA SEI DI RUOLO O PRECARIO?

NOTA
Anche questo test è attendibile e, relativamente all’insegnamento, conferma quanto in nota alla domanda n. 18.

DOMANDA n. 20
Sei pensionato?

NOTA
Il dato è attendibile.

Domanda n. 21
SEI ANDATO IN PENSIONE COME MUSICISTA?

NOTA
Il dato comferma il luogo comune che “di sola musica non si campa”. Beninteso, salvo se si ha avuto la fortuna di insegnare in una scuola pubblica.

DOMANDA n. 22 

ALCUNI COMMENTI DEI COMPILATORI

Premesso che quasi la metà dei compilatori non ha avuto problemi nel dichiarare il proprio nome (che non riportiamo per privacy) di seguito due note e una sintesi dei commenti sul SONDAGGIO.

Nota 1. Non riportiamo gli innumerevoli complimenti a Sos Musicisti per questo sondaggio e per il lavoro svolto quotidianamente per una maggior tutela del comparto della musica.
Non riportiamo suggerimenti per migliorare il Sondaggio. Una volta ricevute le prime compilazioni non era logico apportare modifiche.

Nota 2. In merito alla quasi totalità dei commenti, è stata modificata la forma, ma non la sostanza.

SINTESI DEI COMMENTI DEI COMPILATORI

  • Suono “in regola” con l’Enpals e quant’altro, ma Il mio lavoro diventa sempre più difficile per via della concorrenza sleale dovuto al sommerso altrui.
  • Insieme ad altri musicisti con cui collaboro, lamentiamo che circa la metà della paga va in contributi e tasse, per una pensione che non vedremo mai.
  • Quelle rare volte che posso accedere ad aiuti (n.d.r. riferimento ai bonus Covid e a poco altro), passano mesi prima di ottenerli?
  • Questo settore urge davvero di una sana regolamentazione legislativa.
  • Oggi la musica è in mano a gente che con la cultura non ha niente a che fare.
  • Ho perso molti ingaggi perché il committente preferiva band con componenti esenti ai sensi del comma 188, cioè: musicisti che hanno un altro lavoro. Band con un costo di molto inferiore vengono a costare molto meno di chi paga tasse e soprattutto i contributi previdenziali.
  • In quanto al comma 188, anche se il tetto dell’esenzione è di 5.000 euro l’anno, in totale mancanza di controlli, i musicisti esenti, non dichiarano di superare tale soglia. Insomma, una vera piaga.
  • Occorre che i contributi siano obbligatori senza esenzioni e occorrono controlli.
  • Il sommerso rende difficile svolgere questa attività in maniera dignitosa. I musicisti che svolgono questa attività come hobby (in totale evasione), di fatto suonano al pari di professionisti che pagano regolarmente le tasse.
  • Credo che gli oneri fiscali e soprattutto contributivi siano troppo alti rispetto ad una totale incertezza sul nostro futuro pensionistico e, oltre alle difficoltà per trovare lavoro, i sostegni a nostro favore oltre che essere al limite del decoro, sono spesso tardivi.
    Inoltre, credo sia ingiusto il limite dei 25.000 euro per l’accesso alla indennità di discontinuità introdotta di redente.
  • Pensione ridicola a fronte di Enpals predominante su INPS per un lavoro che facevo da giovane. Inoltre, per avere la pensione ho subito nove mesi di tribolazioni.
  • È necessario che le istituzioni approfondiscano la conoscenza del caotico sistema previdenziale e fiscale dei musicisti.
  • Considerato che mi ritengo fortunato per essere andato in pensione con ex Enpals, vedo giovani musicisti che non pensano minimamente alla loro situazione pensionistica. E chi ci prova si arrende di fronte alla scoperta del caotico sistema INPS/exEnpals.
  • Lo Stato dovrebbe intervenire per favorire la crescita culturale del paese e aiutare chi tenta di fare musica per lavoro.
  • Sarebbe auspicabile avere il modo di recuperare i contributi versati dalla Rai negli anni passati, per percepire in futuro una pensione da musicista, anche minima…
  • Basterebbe che i contributi li pagassero tutti, compreso i pensionati e soprattutto chi lo fa per hobby e ha già altra cassa previdenziale, come era un tempo (prima del comma 188).
    Inoltre, non vi è alcun controllo.
  • Ho allievo minorenne (12anni) che si esibisce con suoi coetanei in locali, ovviamente senza ENPALS e con l’appoggio dei genitori. Il padre anche lui suona nei locali ma fa altro lavoro, quindi, niente fattura e niente contributi; chi tutela il mio lavoro?
  • Dal Covid ho smesso di suonare e insegno solo. Cerco di capire come reinserirmi ma non ci riesco in maniera decorosa in quanto la concorrenza è esente dal versare i contributi e si propone a prezzi indecorosi e, ovviamente, non fatturano.
  • Sono diplomato in conservatorio (I e II livello) e ho proseguito i miei studi musicali presso Università e attualmente mi dedico ad un secondo Master Universitario in Musica. In passato sono riuscito a versarmi i contributi tramite cooperativa, ma oggi sono costretto a non suonare più se non a compensi da “lavoratore sfruttato”. Sono tristemente rammaricato di essere stato onesto in passato.
  • Resta non trattata una questione fondamentale: la necessità di unificare la contribuzione come insegnante di musica e come musicista concertista.
    D.R. Nella scuola pubblica se un musicista viene assunto occasionalmente i contributi sono Enpals, ma non nelle scuole private.
    Come me sono tantissimi i musicisti che svolgono questa doppia attività (sempre da musicista, non si tratta di secondo lavoro!), ma le regole previdenziali sembrano non tenerne minimamente conto.
  • Sono un orchestrale (musica da ballo) con più di 15 anni di attività.
    Facciamo circa 150 date per anno.
    Ci obbligano da sempre ad essere socio lavoratori di cooperativa unitamente al caporchestra che non risulta titolare, mentre non è vero. È lui il nostro reale datore di lavoro. È con lui che contrattiamo la paga.
    Contratto spazzatura con un sacco di artefici a favore del titolare (o accetti o non lavori).
    d.r. I musicisti da dancing hanno tre padroni (sic!), il caporchestra/padroncino, il padrone del locale e la cooperativa. Per non parlare dell’impresario e del pubblico.
  • Oltre a suonare lavoriamo anche come service (carico e scarico delle attrezzature, montaggio e smontaggio). Nonostante tutto ciò, ci daranno la pensione minima
  • Ci chiediamo da anni come mai dopo tanto duro lavoro, non avremo mai dignità previdenziale e come mai nessuno fa niente per combattere il ricatto subìto, per portare il pane a casa.
    Scusate se ho fatto una fotografia del mio settore e mi sono così dilungato.
  • Vorrei versare le mie agibilità (n.d.r. i miei contributi per la pensione) ma come singolo il sistema non me lo permette e quindi devo sempre ricorrere ad una cooperativa con un ulteriore aggravio di costi.
    d.r. in realtà il sistema lo permette (con la Legge 350/2003 – art. 3, commi 98, 99 e 100 – è stata istituita la figura artistica del “lavoratore autonomo esercente attività musicale”, con la facoltà di poter provvedere autonomamente alla richiesta di Agibilità Enpals e al versamento dei contributi. Ma la modalità è complessa, motivo per cui il ricorso alle cooperative, pur essendo una forzatura, continua ad essere il sistema più agevole.

CONCLUSIONE
Parrebbe decisamente che il problema più grave sia da ricondurre al SOMMERSO e al cd. “comma 188” (su cui c’è ampia dissertazione nel MANIFESTO DEI MUSICISTI) e alla principale conseguenza: la difficoltà nel costruirsi una posizione Enpals sufficiente per la pensione.
A tutela del “dilettantismo genuino” occorre una soluzione alternativa al comma 188.

https://www.sosmusicisti.org/regolamentazione-del-dilettantismo/