Roma, 18 febbraio 2015.

L’associazione Sos Musicisti è stata ricevuta dalla 7a Commissione del Senato della Repubblica (Istruzione, Cultura e Spettacolo), dove, per la prima volta in questa legislatura, sono in corso audizioni per interventi in favore della musica.

L’esatta denominazione del lavoro della Commissione è

“Offerta culturale nel settore musicale, al fine di identificare delle strategie in grado di mantenere vivo l’immenso repertorio italiano e di attivare processi virtuosi di creazione e innovazione musicale, permettendo l’accesso e il confronto con la realtà internazionale.”  (affare assegnato n. 409).

Le audizioni, iniziate a fine gennaio e le cui conclusioni sono previste per i primi di marzo, hanno già visto la convocazione delle principali associazioni italiane afferenti il comparto della musica e i sindacati confederali.

Il nostro intervento è stato basato su questo assunto:

NON SI POSSONO FARE INTERVENTI LEGISLATIVI IN FAVORE DELLA CULTURA DELLA MUSICA SE NON SI TIENE CONTO DELLA SITUAZIONE DI ESTREMO DISAGIO ECONOMICO E BUROCRATICO IN CUI VERSANO COLORO CHE LA MUSICA LA FANNO, CIOE’ I MUSICISTI.

Quindi, dopo aver presentato il nostro sodalizio e consegnato in formato cartaceo il MANIFESTO DEI MUSICISTI, ritenendo che quella era la sede giusta per parlare in primis delle scuole di musica non pubbliche (cap. 4 del Manifesto), abbiamo esordito evidenziato il problema delle LEZIONI INDIVIDUALI che, penalizzando la redditività nelle scuole di musica, impediscono il corretto assolvimento degli obblighi fiscale e previdenziali, e rendono fragili le scuole nei confronti di malaugurate verifiche della Agenzia delle Entrate, Inps, ecc. Abbiamo quindi chiesto interventi in termini di “defiscalizzazioni”.

Poi abbiamo parlato di SIAE, ma, giacché il tempo era limitato, abbiamo evitato di intavolare discorsi sulla liberalizzazione, cattive ripartizioni, ecc., di cui sicuramente hanno parlato altri, preferendo evidenziare la piaga delle tariffe esose che frenano il lavoro e ricadono impietosamente sui compensi dei musicisti.

Abbiamo anche consegnato i due ultimi lavori  del M° Luca Ruggero Jacovella sulla necessità di rivedere lo Statuto della Siae stessa (perché non conforme al dettato della legge sul diritto d’autore) e sull’apporto creativo dei musicisti esecutori (performers).  Analisi scientifica e musicologica che porta alla conclusione che il performer dovrebbe partecipare alla ripartizione dei diritti connessi e di quella sull’equo compenso, meglio conosciuta come tassa sugli smartphone.

Una autentica rivoluzione copernicana in tema di diritto d’autore che potrebbe oltrepassare  i confini della Siae stessa, quindi del nostro paese.

Altro tema scottante che abbiamo ritenuto di affrontare, nonostante non fosse la sede indicata, è la mancanza di una regolamentazione equa del lavoro (comma 188, ecc). … Le sedi giuste sono le Commissioni Lavoro.

Abbiamo concluso auspicando la costituzione di una Commissione pluridisciplinare (Cultura, Lavoro e Finanze).

Il tutto, è stato anche inserito in una ampia MEMORIA in pdf  che è stata già pubblicata sul sito del Senato (7° Commissione del Senato – documenti acquisiti).

In allegato alla memoria sono riformulate le proposte di legge già ampiamente illustrate sul MANIFESTO DEI MUSICISTI.

Il pdf  è visionabile a questo link:

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