26 giugno 2016 – a cura di Victor Solaris.
IL BORDERO’ CARTACEO VA IN PENSIONE?
La Siae finalmente ha diffuso ufficialmente la notizia. Dal 1° luglio sarà disponibile il servizio on line denominato MioBorderò e (aggiungiamo noi) è previsto anche che il nuovo sistema porterà gradualmente alla eliminazione degli iniqui campionamenti, ma il punto interrogativo (nel titolo) è d’obbligo perché purtroppo, come vedremo a fine articolo, occorrerà ancora parecchio tempo perché il borderò digitale possa essere utilizzato in maniera massiva.
IL MOTORE DI RICERCA PER I NOMI DEI COMPOSITORI
Il borderò digitale era nell’aria già dal 2011, ma solo dallo scorso anno una equipe di giovanissimi quanto validissimi operatori informatici, capitanati dal nuovo direttore della divisione Musica: ing. Matteo Fedeli (32 anni, laurea specialistica in Ingegneria Gestionale), è riuscito a dare l’accelerazione definitiva. Bisogna riconoscere che si è trattata di una operazione colossale che giustifica il notevole ritardo.
Infatti, non era solo questione di elaborare gli algoritmi indispensabili, ma si è dovuto rimettere mano all’immenso repertorio musicale MONDIALE in quanto, com’era prevedibile, nel software è stato inserito un “motore di ricerca” che aiuta il compilatore a individuare il titolo esatto del brano anche se non conosce il nome nel compositore, risalendo ad esso attraverso il nome dell’interprete che ha portato il brano al successo.
Ad esempio: la celeberrima I WILL SURVIVE … chi è il compositore? … Boh ?!? Ora la “finestra” riporterà anche il nome di Gloria Gaynor e il gioco è fatto.
Attenzione però. Nei casi di omonomie di titoli (e ce ne sono in quantità incredibile) non sempre al primo posto compare quello giusto, occorre cercare con un po’ di attenzione.
LE PLAYLIST
Il nuovo sistema prevede la possibilità che il potenziale compilatore possa “salvare” in anticipo una o più PlayList del proprio repertorio, quindi il lavoro di ricerca va fatto una volta sola o tutt’al più quando occorrerà integrare la PlayList con altri titoli. Di conseguenza, solo per la/le PlayList occorrerà un po’ di tempo e pazienza (specie per i karaokisti che hanno un repertorio molto vasto), ma in compenso, all’atto di compilare il borderò, basterà “richiamare” la PlayList e “spuntare” i brani eseguiti. Un paio di minuti e il lavoro sarà ultimato.
Inoltre, addio anche alla tortura di dover compilare il cartaceo a fine serata, con la stanchezza addosso e l’ansia di dover ricaricare la strumentazione. Il borderò digitale può essere compilato con tranquillità in un secondo momento. Per ora non c’è scadenza, ma suggeriamo di farlo quanto prima, altrimenti c’è il rischio di non ricordarsi i titoli eseguiti.
TOLLERANZA DI ERRORE
A tal proposito, è utile sapere che c’è una tolleranza di errore del 20%. Il che significa che, se ogni cinque brani se ne sbaglia uno, in caso di verifiche (registrazioni segrete) non ci sono sanzioni.
Per contro è anche importante prendere atto che, in caso di compilazione volutamente scorretta, (cioè “scrivere pezzi non eseguiti” a vantaggio delle proprie tasche o di amici compiacenti) le sanzioni saranno molto più alte che nel passato, e c’è anche il rischio di denuncia penale per “appropriazione indebita”.
SARA’ REINTRODOTTA LA RIPARTIZIONE ANALITICA !!!
Questa è l’altro aspetto positivo. Non appena il nuovo servizio comincerà a dare i suoi effetti positivi in termini di correttezza di compilazione, seppur con gradualità, saranno eliminati i campionamenti. Corre voce che qualcosa già è stato fatto nella nuova ordinanza di ripartizione (non ancora resa pubblica).
PER L’ANALITICO NEI TRATTENIMENTI PRIVATI CI SARA’ DA ASPETTARE ANCORA MOLTO.
In Siae confermano che, non essendo autorizzati “a entrare in sala“ ove si festeggiano matrimoni, o eventi privati minori (compreso i meeting), e di conseguenza è impossibile per gli accertatori procedere con le tradizionalii “registrazioni segrete”, resta ancora difficile combattere la fraudolenza che, proprio in questo settore, era arrivato quasi all’80%. Sono allo studio sistemi informatici risolutivi, ma occorre ancora molto tempo.
UN SUGGERIMENTO PER I TRATTENIMENTI PRIVATI
Noi di SOS MUSICISTI (ci riteniamo esperti del settore) siamo invece convinti che non è proprio così difficile. Un sistema c’è: non è ottimale, ma in via transitoria è fattibile. Sarebbe sufficiente, infatti, elaborare un algoritmo che individui quei borderò che si discostano eccessivamente dai repertori standard, ed escludere solo quelli dalla ripartizione analitica. Qualcuno dirà: “ma quali sarebbero i repertori standard ?” … Facciamo un semplice ragionamento all’incontrario. In realtà ci sono territori dove vanno forte tipologie musicali a carattere tradizionale locale (neomelodico napoletano, pizzica salentina, liscio di tipo romagnolo, ecc), brani che potrebbero arrivare a coprire anche un 30/40% del tempo di un banchetto, ma potete star certi che il restante 60/70% dei repertori dei matrimoni è costituito generalmente da brani conosciuti al grande pubblico. Ecco perché, in via transitoria, sarebbe sufficiente che l’algoritmo individui solo quei borderò “in odore” di scorrettezza. Ad esempio: oltre un 40 % di brani che non hanno riscontri in tutte le regioni. In attesa che in Siae riescano a trovare la soluzione definitiva, questo sistema, avallato anche da Acep (l’associazione dei piccoli autori ed editori), sarebbe molto meno penalizzante dell’attuale eliminazione totale dalla ripartizione.
IL PUNTO INTERROGATIVO DI CUI AL TITOLO
Nel sistema c’è un collo di bottiglia che potrebbe ritardare di non poco il “decollo” di MioBorderò e sarebbe un vero peccato!
Anche l’organizzatore ha l’obbligo di crearsi un account presso il portale della SIAE perché il “percorso” del borderò digitale ricalca “per legge” gli stessi step di quello cartaceo.
In poche parole, a meno che il permesso venga richiesto on line (e per ora non è affatto obbligatorio), l’organizzatore è ancora responsabile della “riconsegna”, seppur telematica, del borderò. Riconsegna che si risolverà in un click, allorché il borderò digitale, una volta compilato dal musicista, tornerà nell’account dell’organizzatore. Solo allora il percorso sarà finito e il borderò digitale partirà per Roma.
Il primo dubbio che sorge è questo: a differenza degli organizzatori abituali di spettacoli (gli enti lirici e i discotecari, ad esempio), gli esercenti di ristoranti, pizzerie, pub, ecc. (luoghi che noi musicisti abitualmente definiamo “locali”) non sono soggetti che fanno di mestiere gli organizzatori di spettacoli, ma tutt’altro, … saranno disponibili e/o preparati a “smanettare” col portale della Siae?
E che dire anche dei “comitati” delle migliaia di feste patronali che si svolgono nel nostro paese? E delle sagre? … In genere si tratta di pensionati anziani che fanno gli organizzatori una volta l’anno per pura devozione al Santo di turno o nel rispetto delle tradizioni paesane?
E c’è anche un’altra questione da mettere in conto. Gli organizzatori occasionali (e non solo), che col cartaceo davano per scontato che la riconsegna da parte loro era solo una incombenza indispensabile dal punto di vista tecnico, dovendo fare questo apparentemente inutile click si chiederanno il perché e scoprirebbero facilmente che ai sensi dell’art. 51 del regolamento attuativo della legge sul diritto di autore, norma che risale niente meno che al 1942, sono proprio loro i diretti responsabili della corretta compilazione del borderò e non il musicista (a meno che, come tutti sappiamo, non si tratti di un musicista/autore iscritto alla Siae).
Si chiederanno quindi, “ma come è possibile una cosa del genere? ma che ne so io di musica? … Mica posso stare di fianco al musicista mentre suona (!?!) … ho altro da fare !!!
Vi riporto di seguito il testo del succitato art. 51.
Chi dirige l’esecuzione di opere musicali di qualsiasi genere deve compilare, prima dell’esecuzione o immediatamente dopo, il programma di tutte le opere effettivamente eseguite e consegnarlo all’Ufficio incaricato della riscossione del diritto.
Il grande equivoco! … Se chi “deve” riconsegnare in Siae il borderò viene indicato come DIRETTORE DELL’ESECUZIONE è evidente che non stiamo parlando del musicista!
Mi chiedo: come mai questo paradosso? … C’è solo una risposta, nel ’42 gli spettacoli musicali erano totalmente diversi da oggi. Evidentemente era l’organizzatore (probabilmente anche in accordo coi musicisti) che stabiliva il PROGRAMMA (Lirica? Spettacoli di rivista? Cafè Chantant? O anche semplicemente le balere dell’epoca dove non si andava oltre una trentina di brani).
Mi sembra addirittura di ricordare che nelle “avvertenze” sui primi borderò che ho compilato negli anni ‘60 si leggeva che il borderò andava esposto addirittura fuori del locale. … Ora capisco il perché: evidentemente, all’epoca, aveva anche un doppio uso … era un po’ come il menù esposto fuori dai ristoranti. Se ti aggrada entri, se non ti piace: rinunci. Ulteriore prova che il “programma” era stabilito dal titolare del locale.
Spero di sbagliare coi miei ricordi giovanili, ma se così fosse è molto grave che a distanza di oltre sessant’anni esista ancora questo capestro in capo all’organizzatore.
Ed ancor più grave sarebbe se questo dettaglio, dall’apparenza insignificante, creasse ulteriore astio tra la Siae e i piccoli esercenti i quali già sono perennemente incavolati per le tariffe eccessive e ritardasse ancora il decollo del borderò digitale.
Victor Solaris
PS. Istruzioni per l’uso del borderò digitale sono disponibili a questo link