22.01.2025
a cura di Victor Solaris
In verità, sarebbe bene che la legge fosse preceduta dall’aggettivo “nuova” (come indicato nel titolo di questo articolo), giacche, nel 2017, la riforma, che si attendeva da decenni, era stata firmata dal presidente della Repubblica (L. 175 del 22 nov. 2017), ma in merito non furono mai emessi i decreti attuativi (sic!), salvo l’istituzione del Consiglio Superiore dello Spettacolo (iniziativa non sostanziale) e l’introduzione della INDENNITA’ DI DISCONTINUITA’, quest’ultima che, tutto sommato, incide pochissimo sul reddito degli artisti, soprattutto in considerazione della scarsa dotazione finanziaria: 40 milioni di euro (100 euro, solo per il primo anno) a fronte di oltre un miliardo di euro che spende annualmente la Francia, l’unica nazione dove esiste questo provvedimento per gli artisti dello spettacolo.
In sostanza, la il CODICE del 2017 cadde nel dimenticatoio dell’allora governo.
Ad ogni modo, considerando che il “nuovo” Codice dovrebbe prevedere anche quanto disposto nel precedente, come SOS MUSICISTI sentiamo il dovere di continuare a sostenere quella parte della legge che riguarda più direttamente gli scopi del nostro sodalizio, scopo che si riassume proprio nella precedente legge del 2017 e precisamente nella lettera L dell’art. 2 (comma 4), laddove si legge testualmente:
Il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi per (omissis) il riordino e introduzione di norme che, in armonia e coerenza con le disposizioni generali in materia, disciplinino in modo sistematico e unitario, con le opportune differenziazioni correlate allo specifico ambito di attività, il rapporto di lavoro nel settore dello spettacolo, nel rispetto, quanto agli aspetti retributivi, dell’articolo 36 della Costituzione e dell’articolo 2099 del codice civile, tenuto conto anche del carattere intermittente delle prestazioni lavorative con riferimento alle specificità contrattuali e alle tutele sociali, anche previdenziali e assicurative;
Come dire che il governo è impegnato a provvedere alla revisione del sistema fiscale e soprattutto di quello previdenziale (L’Enpals) a misura delle attuali esigenze dei musicisti e cantanti, le cui attività, salvo rare eccezioni, sono decisamente saltuarie rispetto alle realtà di altri settori.
Vale la pena di ricordare che il nostro sistema previdenziale (INPS/exEnpals), a tutt’oggi, è regolamentata da un caotico coacervo di leggi obsolete, circolari incomprensibili, ecc.
Per inciso: Nelle 50 parole della suddetta lettera L (riportate in corsivo), su 5.000 parole circa della intera legge – si riassumono le innumerevoli rimostranze presentate in questi ultimi anni da SOS MUSICISTI, in occasione dei tanti incontri con parlamentari, dirigenti istituzionali, ecc., e nelle due memorie presentate alla Commissione del Senato nella fase progettuale della legge stessa.
In sostanza, chiediamo: una riforma radicale dell’INPS/exEnpals, dalle cui complessità, ormai incancrenite, deriva un sommerso che non ha pari in qualsiasi altro settore, e mancati pensionamenti (lo ripetiamo da anni) per cui la quasi totalità dei musicisti e cantanti, in età avanzata e senza una pensione, dovranno vedersela con una vecchiaia ai limiti dell’indigenza!
Il problema è ampiamente descritto nel 1° capitolo del MANIFESTO DEI MUSICISTI
PER FORTUNA, NEL 2022, LA LEGGE E’ STATA RIPESCATA.
Legge 106 del 15 luglio 2022.
RIEPILOGANDO
1. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 15 luglio 2025, aveva finalmente firmato la legge delega della riforma (il Codice) alla quale, entro 12 mesi, dovevano seguire tutta una serie di decreti attuativi, (ossia le riforme vere e proprie).
Come sopra ricordato, ahimè, la legge era caduta nel dimenticatoio .
2. Nel settembre 2022 l’intera legge è stata rimaneggiata e firmata di nuovo dal Presidente della Repubblica con un nuovo numero: 106.
3. A seguire, la 106 del 15 luglio 2022 si era arenata di nuovo.
4. Qualche anno prima, tra il 2019 e 2020, c’è stata una storica iniziativa parlamentare: INDAGINE CONOSCITIVA SU LAVORO E PREVIDENZA NELLO SPETTACOLO, alle cui audizioni abbiamo partecipato anche noi di SOS MUSICISTI rilasciando una esaustiva memoria.
A questo link potete trovare un esaustivo articolo in merito e e anche tutti i video delle audizioni.
https://www.sosmusicisti.org/indagine-conoscitiva-su-lavoro-e-previdenza-nello-spettacolo/
5. Finalmente, in questa 19a legislatura il CODICE è stato preso in consegna dall’On. Gianmarco Mazzi, sottosegretario al ministero della Cultura con delega allo Spettacolo. Il viceministro, nel settembre 2023, come prima azione, ha promosso un ulteriore giro di audizioni dove, come in precedenza, ha partecipato anche lo scrivente (Victor Solaris) che in questa circostanza ha illustrato per l’ennesima volta la problematica Enpals, anticipando qualche suggerimento per l’immediato.
E’ doveroso riconoscere che l’On. Mazzi è stato molto attento, ma ha concluso sottolineando che quella dell’Enpals non è materia del Ministero della Cultura, quanto piuttosto di quello del Lavoro.
L’On. Gianmarco Mazzi,
dal 22 nov. 2022
sottosegretario al Ministero della Cultura
con delega allo Spettacolo.
L’On. Mazzi è il rappresentante del governo che si sta occupando del CODICE DELLO SPETTACOLO.
7. Nei mesi a seguire, e siamo arrivati ai primi del 2024, il governo (con specifico decreto), in previsione di una materia così densa di problematiche, ha stabilito una nuova scadenza: l’emissione dei decreti è stata fissata per metà agosto 2025.
IN CONCLUSIONE
Sperando che non ci siano ulteriori rinvii, come Sos Musicisti, abbiamo richiesto una ulteriore audizione presso il Ministero del Lavoro dove presenteremo anche il risultato di un esaustivo sondaggio e cercheremo di capire come sta evolvendo l’intera vicenda.
Un tormentone che sembra non aver mai fine!
Per contare ai tavoli che contano occorre essere rappresentativi del maggior numero di musicisti e cantanti.
Aderite a SOS MUSICISTI, bastano due minuti per compilare il modulo on line.
https://www.sosmusicisti.org/adesioni/
Il nostro sodalizio non gode di alcun contributo, quindi l’acquisto della tessera (solo 15 euro) è l’unico mezzo di sostegno per proseguire con l’attività para-sindacale.