Roma, 14 aprile 2015
Continua l’azione di SOS MUSICISTI in favore delle Scuole di Musica e dei musicisti.
Dopo l’audizione in Senato di cui all’articolo precedente http://www.sosmusicisti.org/audizione-senato/ una delegazione del nostro sodalizio ha chiesto e ottenuto un incontro presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per perorare interventi in favore delle associazioni proponenti scuole di musica.
Il proficuo incontro si è svolto nella mattinata di martedì 14 scorso.
Vale la pena di informare che in quella sede, e in particolare presso il dipartimento del Sottosegretario On. Luigi Bobba, è in itinere la c.d. Riforma del Terzo Settore (associazionismo, no profit, ecc): la sede opportuna per avviare le proposte di legge che ci riguardano.
La delegazione, composta da Antonio Nacchi (responsabile di una nota scuola di musica di Roma), Francesca Faro (cantante jazz e insegnante di canto) e Vittorio Di Menno Di Bucchianico (segretario nazionale del nostro sodalizio), è stata ricevuta dalla dirigente ministeriale Dott.ssa Cinzia Allitto, incaricata specifica per il “terzo settore”.
E’ doveroso sottolineare che l’incontro era stato concesso in maniera tempestiva all’indomani di una lettera che avevamo appena indirizzato all’On.le Luigi Bobba, esponendo le nostre criticità e accennando a proposte di emendamenti. Evidentemente la lettera è stata giudicata meritevole d’attenzione sin da subito.
IL REPORT DELL’INCONTRO
Dopo aver esposto la questione della scarsa redditività dovuta alle “lezioni individuali”, caratteristica esclusiva delle scuole di musica e fortemente penalizzante dal punto di vista economico – ampia documentazione sul Manifesto dei Musicisti, cap. 4 – abbiamo presentato la nostra proposta di emendamento per semplificare il “riconoscimento” da parte delle amministrazioni pubbliche. Riconoscimento che, per chi non lo sapesse, esenta da Iva le rette per le “lezioni” ai minori, a prescindere che siano soci o meno dell’associazione.
Vale la pena di soffermarsi su questo argomento giacché molti sono convinti che nel momento in cui gli allievi diventano “soci” dell’associazione, l’esenzione dall’Iva sia d’ufficio e non ci sia nulla da temere. E’ vero solo in parte. Infatti può accadere – e sta accadendo – che, in caso di verifiche da parte della Agenzia delle Entrate, la semplice qualifica di “socio” non sia sufficiente per l’esenzione, allorché siano riscontrate irregolarità nella conduzione della associazione, quali la corretta tenuta del “libro soci”, la regolare convocazione dell’assemblea annuale o anche semplici pignolerie riconducibili allo Statuto. In questi casi, l’Agenzia delle Entrate può revocare lo status di “associazione” e attribuire d’ufficio quello di “impresa commerciale”, imponendo il pagamento dell’Iva sulle rette per gli ultimi tre anni, interessi ecc., … insomma sanzioni non di poco conto. Qualche volta accade che, in sede di ricorso, l’associazione sia assolta o venga ridotta la sanzione, ma si tratta, in ogni caso, di pene pecuniarie ingiuste a prescindere, perché comminate a fronte di un servizio altamente sociale, fornito per compensi irrilevanti, sia per gli insegnanti e ancora di più per i responsabili delle scuole, che spesso arrivano persino a lavorare in perdita.
La nostra proposta è volta ad eliminare a monte questa sorta di spada di Damocle!
Infatti, non tutti sanno che già esiste una norma che esenta dall’Iva le “prestazioni educative dell’infanzia e della gioventù”, ma a condizione che la scuola sia “riconosciuta” dalla Pubblica Amministrazione (Art. 10, comma 20 della legge 633/72 – la legge istitutiva dell’Iva).
Il problema è che non ci sono sufficienti chiarimenti in merito alla parola “riconoscimento”, se non una circolare, la n. 22 della AE del 2008.
Specie nei piccoli comuni, difficilmente i sindaci se la sentono di rilasciare delibere, con valenza fiscale, per un “riconoscimento” di cui loro stessi non conoscono il significato.
La documentazione che abbiamo presentata è stata valutata più che razionale dalla dott.ssa Cinzia Allitto, la quale si è impegnata a portarla all’attenzione del sottosegretario subito dopo l’incontro, nella stessa mattinata del 14 febbraio. Il viceministro era appena arrivato in sede.
Resta da aggiungere che, per iscritto, abbiamo presentato anche l’altra nostra proposta di legge per una “area no-tax” per gli insegnanti, come già in essere nel settore dello Sport.
Il dettaglio delle nostra proposte di e mendamentoi è on-line su questo sito: http://www.sosmusicisti.org/bozze-di-emendamenti/ .
Il nostro dovere è stato fatto!
Non resta che rilanciare ancora l’appello ai responsabili delle scuole, agli insegnanti, ai musicisti tutti: vi stiamo dando continuamente prova di quanto si può fare anche solo con l’impegno di pochi, quindi … non esitate ulteriormente, … iscrivetevi concretamente a SOS MUSICISTI, affinché il nostro sodalizio abbia i numeri necessari non solo per intavolate istanze, ma soprattutto per poterle seguire costantemente, con attenzione e con forza.
LA DELEGAZIONE DI SOS MUSICISTI